IL DOPO ELEZIONI
Per i dirigenti ds le vittorie sono solo
Terni e Foligno. Sbagliano, è Perugia
La discussione post elettorale ha avuto come principale protagonista il Partito dei Democratici di Sinistra. In
Italia per l’evidente sconfitta di cui Bologna rappresenta il dato più significativo, ma che a mio parere è minor
cosa rispetto al dato elettorale delle elezioni Europee dove i Ds stanno sotto al 20% e, insieme a Pcdi e
Rifondazione, non raggiungono i voti di Forza Italia. I diessini non sono i soli in Europa ad avere così pochi
voti. In altri cinque Paesi i socialdemocratici sono sotto quella soglia (Belgio, Danimarca, Irlanda, Olanda,
Finlandia). In Francia con il 23% va un pò meglio. La cosa è grave, con un così basso consenso devono
governare una fase difficile della costruzione europea.
In Umbria la discussione si sviluppa a partire dall’indubbio successo, nelle amministrative, delle coalizioni
incentrate sui Ds: il centro destra tiene Nocera Umbra e Assisi forse perchè non si è votato per quelle
amministrazioni. La “ricchezza” delle alleanze (definite Arcobaleno) è stata tale che al fondo le divisioni a
sinistra… hanno fatto vincere in ogni Comune. Sull’andamento dei singoli Partiti è stato scritto molto. A me
sembra che i dati significativi sono per il centro sinistra: il risultato mediocre dei Democratici, la pochezza
confermata dei Verdi, il buon risultato dei cossuttiani che prendono voti a Rifondazione e ai Ds, la crisi del
centro ex Dc, l’inesistenza dei diniani, il buon andamento dei socialisti democratici. Per il centro destra la cosa
è ancor più chiara: ridimensionamento di Alleanza Nazionale a vantaggio di Forza Italia, ma nel complesso
risultato scadente per tutto il Polo.
E’ una discussione a molte facce che non sta facendo fare un passo in avanti rispetto al problema dei
problemi, quello della crisi del sistema politico italiano. La frantumazione dei Partiti e Movimenti non sembra
placarsi e tutto sembra incentrarsi su chi sarà candidato a leader per il centro sinistra e chi per il centro
destra. Il fatto che sempre meno gente partecipi alle elezioni non sembra preoccupare più di tanto i nostri
dirigenti politici nazionali e locali.
Certo, anche nella partecipazione al voto l’Umbria è in contro tendenza, ma anche nella nostra regione i
fenomeni di non voto vanno assumendo caratteri che dovrebbero allarmare.
Il probema, invece, è rimosso a vantaggio di analisi del voto un poco settarie: una parte dei dirigenti diessini,
collocati in altissime posizioni istituzionali, definiscono come un successo, soltanto il risultanto di Terni e di
Foligno.
E’ ben strano che sia sottovalutato il risultato di Perugia. Fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe scommesso
una lira sulla riconquista, da parte del centro sinistra, di questa amministrazione! Altro che Bologna: il distacco
dei cittadini dall’amministrazione Maddoli era così palpabile da far temere un vero tracollo. Non ci si deve
dimenticare che la “carta” Locchi fu giocata soltanto quando fu chiaro a tutti che altre candidature sarebbero
state perdenti. Gli stessi che contrastarono dentro i Ds (a Roma e a Perugia) quella scelta, oggi fanno finta di
niente. Volutamente ignorano quel 59% dei voti della coalizione di centro sinistra a Perugia e quel 4% in più
dell’alleanza, conquistati da Locchi.
Certo è rilevante il risultato di Foligno. Esso è dovuto ad un’amministrazione Salari efficace nel rapporto con i
cittadini; finalmente si riconquista Terni al centro sinistra in questa circostanza meno diviso del passato e
favorito dalla difficile esperienza della giunta Ciaurro (killerato dai suoi).
Come si fa a far finta che Perugia costituiva un risultato acquisito? Non metto in discussione la buona fede.
Dico che sottovalutare il rischio corso anche in Umbria, prepara un futuro incerto. Si continuano i consueti
giochi di gruppi che, a prescindere dal merito dei problemi, si contrappongono e negano l’evidenza per
garantirsi la conferma di un posto al sole nel 2000 per le regionali o nel 2001 per il Parlamento. Ciò porterà
soltanto a rimandare il declino della sinistra umbra. Poco responsabile.
Le giunte si sono fatte. Che dire? Ognuno (è un poco come con la Nazionale di calcio) ha in testa una sua
formazione. Chi decide, poi, com’è giusto sono i Sindaci e i Presidenti con le delegazioni dei Partiti. Non
sempre si può avere in squadra Del Piero o Ronaldo, ma a volte si potrebbe prescindere delle pressioni e dai
personalismi che spesso con la politica centrano ben poco.
Sabato 10 Luglio 1999