Il timore è che la Libertà  nel nome del nuovo partito, altro non sia che quella di Berlusconi di fare tutto quello che vuole. The Economist, 26 marzo. Esagera il settimanale del liberalismo internazionale nel giudicare il PDL, il partito che nasce oggi a Roma nell’entusiasmo dei berluscones? Per Berlusconi un fantasma si aggira per l’Italia. Il fantasma del comunismo a cui contrapporre una nuova rivoluzione liberale. Slogan si dirà . Ma non bisogna avere pregiudizi. Bisogna guardare ai fatti e alle scelte che il leader della destra e il governo da Lui comandato compiono quotidianamente e valutarli alla luce dei principi liberali.
Sembra un bollettino di guerra. Ieri il Senato ha approvato a maggioranza la legge sul così detto testamento biologico. In un sol colpo, viene smantellato il dettato dell’articolo 32 della Costituzione. Quello che garantisce la libertà  di ognuno di accettare o no le cure mediche. Il testo è il seguente: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Questi limiti sono stati azzerati dal voto del Senato. Colpo micidiale alla libertà  di ciascuno che è stato salutato con grida di euforica gioia della Conferenza Episcopale Italiana. A differenza di altri Paesi in cui la componente cattolica ha un peso significativo, Spagna e Germania tanto per ricordare, l’ideologia di una parte viene imposta per legge a tutti. Ciò avviene in evidente conflitto con la nostra Costituzione ma anche con ogni normativa in vigore in tutti i Paesi democratici.
Il capolavoro fortissimamente voluto dall’ex radicale senatore Quagliarello, si conclude con una norma in cui si stabilisce che tu puoi anche andare da un notaio e fare il testamento biologico (che vale tre anni) ma poi l’ultima parola spetta al medico. Una presa in giro e uno stimolo ad un certo tipo di “turismo” per coloro che, in drammatiche circostanze, potranno permetterselo. Alla faccia di ogni principio liberale.
In avanzato stato di elaborazione la normativa di contenimento del diritto di sciopero. Il craxiano Ministro Sacconi è impegnatissimo a rendere l’Italia uguale agli altri Paesi. Non uguali agli altri per ciò che riguarda il welfare sociale e l’assistenza alle masse di giovani precari e ai disoccupati in aumento. No, uguali nei vincoli per le libertà  sindacali aggiustandoli alla realtà  italiana. Rompere l’unità  sindacale, isolare la CGIL per limitare la libertà  della classe dei lavoratori, il sogno del Ministro.
L’etica liberale prevede istituzioni vincolate al rispetto delle leggi e l’esercizio del potere a qualsiasi livello rispettoso dei vari poteri in cui è organizzata una società . In genere nelle democrazie esistono formalmente tre poteri: il potere esecutivo, quello legislativo ed il potere della magistratura. Nel caso italiano esiste poi il potere insindacabile del Presidente della Repubblica. Berlusconi si sente impedito dai contrappesi ed ha in testa una sola idea. Avendo vinto le elezioni è il solo autorizzato a decidere di ogni aspetto della vita degli italiani.
Forte del pessimo giudizio di molti sulla classe politica, stimolato da un’ondata qualunquistica impressionante, il Capo del governo vorrebbe concentrare in sè sia il potere esecutivo che quello legislativo. Ricordate chi proclamò, a proposito del Parlamento: “Avrei potuto fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco per i miei manipoli [“¦]”? Mussolini il 16 gennaio del 1922. Berlusconi ha realizzato l’idea del leader del fascismo attraverso leggi elettorali che gli hanno dato il potere di nominare i parlamentari. Oggi si lamenta della scarsa produttività  dei Suoi iper pagati (dallo stato) dipendenti? Esagerato come suo solito. L’ironia della storia, in questo caso, è che a difesa del Parlamento sia sceso con decisione in campo il presidente Fini.
Intendiamoci nel popolo il rapporto con i parlamentari non è entusiasmante. Sarà  per i privilegi che essi hanno o per il fatto che il parlamentare, essendo nominato e non eletto, non si sente obbligato ad un rapporto con le masse, ma certo il giudizio generale sui membri delle assemblee legislative non è splendido nemmeno tra chi qualunquista non è. Berlusconi utilizza questo senso comune per realizzare il suo progetto di un uomo solo al comando. Progetto che di liberale non ha nulla.
In Umbria siamo fortunati. Giustizia è stata fatta. La questione della presidenza dell’assemblea regionale si è risolta dopo mesi di tensione. Tippolotti lascia a Bracco l’incarico.
Che dire? Il segretario regionale del PRC non poteva ammettere che una carica di “competenza” di Rifondazione potesse rimanere a chi ha lasciato il Partito. Partito con la “P” maiuscola. Ciò rientra nella logica antica del punire l’apostata. Per spirito di servizio, il PD incassa e ringrazia. Il problema però è il futuro. Nel popolo di centrosinistra emerge una domanda inquietante. Si vanno delineando le coalizioni che affronteranno il centrodestra il 7 di giugno alle elezioni amministrative. Che cosa ne farà  il centrosinistra della Sinistra e Liberta che oltre ai Verdi e socialisti e SD comprende anche i vendoliani? In molti comuni la situazione politica è tale da non garantire il solito “trionfo”. E questo anche a causa dei processi messi in moto da lotte intestine che hanno riguardato anche il Partito Democratico e PRC. La bufala delle primarie sta producendo più danni che vantaggi e difficile sarà  ricomporre lacerazioni che riguardano l’interno dei partiti e le stesse coalizioni. Sembrerebbe suicida, se dopo la vicenda presidenza del consiglio, i vari orticelli della sinistra non tentassero una ricomposizione. Se rimarranno in piedi ostracismi di varia natura o se si porranno veti contro questo o contro quello, il centrosinistra umbro rischierà  quanto Gagarin.
La tentazione di tutti al mare potrà  essere molto forte, giugno è un bel mese per le vacanze in spiaggia.  Seduzione questa ormai più forte della paura dell’arrivo dei berluscones anche nei nostri lidi. E’ possibile sperare in un rigurgito di intelligenza politica?

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