L’attacco all’Euro si va accelerando. Mezza Europa ha subito, a mercati finanziari aperti, il declassamento deciso dall’agenzia americana Standard&Poor. Tutte le Borse hanno chiuso in passivo. Nel “Manifesto” di ieri Marco D’Eramo scrive: “àˆl’ultima, ridondante riprova dello strapotere di queste agenzie private possedute dai più potenti capitalisti Usa: Moody’s è controllata da Warren Buffett attraverso il suo fondo Berkshire Hathaway, Standard&Poor dalla famiglia Lovelace attraverso il fondo Capital World Investors di Los Angeles; e questi fondi speculano sulle stesse valute su cui le agenzie di rating da loro possedute esprimono i propri giudizi: è poco giudicarlo un conflitto d’interessi.” Si rimane inorriditi a pensare che le condizioni di vita di milioni di persone dipendano dalla voracità  di pochi che, utilizzando l’inerzia dei governanti europei, riescono ad accumulare enormi ricchezze. Emerge chiaramente il fallimento delle politiche imposte al resto dell’Europa dal duetto franco-tedesco. La signora Merkell ha fino ad oggi impedito che la Banca Centrale Europea svolgesse il ruolo che esercita la Federal Reserve USA. Tagli ai bilanci pubblici; nessun intervento per la crescita economica dell’Europa. Insufficiente il fondo “salva stati”; niente Eurobond. Questa la linea tedesca. Se si continua così la prossima a subire il downgrading sarà  la grande Germania e l’Euro andrà  in malora. Che fare? Il governo italiano si appresta a liberalizzare e a privatizzare i servizi locali come volano di un nuovo sviluppo. Funzionerà ? Le esperienze passate non sono certo entusiasmanti. Ad esempio la privatizzazione delle banche non sembra aver prodotto vantaggi all’occupazione, il sistema bancario italiano rimane il più oneroso d’Europa per i clienti. E oggi ottenere un mutuo o un prestito da una banca è diventata impresa titanica. Che in molte parti del Paese i servizi pubblici sono inefficienti è cosa nota. Quello che non emerge è l’inefficienza e il costo per l’utenza di tanti servizi privatizzati. Anche nella nostra amata Umbria abbiamo molti esempi da analizzare. Ne vogliamo parlare rifuggendo dalle ideologie? Sarebbe utile conoscere i dati quantitativi e di qualità  dell’occupazione creata, dal privato, grazie al restringimento della presenza pubblica nel terziario. Sarebbe stupendo sapere quanto la politica in auge in questi anni della dismissione del patrimonio pubblico sia vantaggiosa per i cittadini . Vendere un immobile per poi riprenderlo in affitto non sembrerebbe una grande genialità . Indubitabile che superare le inefficienze e le burocrazie inutili devono essere tra le priorità  dei gestori la macchina pubblica. E’ augurabile che ciò avvenga salvaguardando tutto ciò che rientra nella categoria del bene pubblico.

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