Settimana di dichiarazioni interessanti di leader politici e di decision maker dell’economia. Molti di loro non resistono. Appena hanno un microfono a portata di mano, dichiarano. Poi, precisano. Il sobrio Monti, con un leggero sogghigno, ha rilevato che il suo governo, nonostante tagli e austerità  a senso unico che provoca una manifestazione al giorno, ha un apprezzamento popolare maggiore di quello di cui godono i partiti. Poi, reso consapevole che a Palazzo Ghigi è entrato grazie ai partiti, ha lodato il senso di responsabilità  dei partiti stessi così invisi alla pubblica opinione. Chi non ricorda l’onorevole Maroni con le scope dorate che annunciava la “pulizia” nella Lega. Di fronte alla scoperta delle infiltrazioni malavitose nella giunta lombarda, si fantasticava che avrebbe usato per le pulizie un aspirapolvere industriale, invece si è ritenuto soddisfatto per la decisione di Formigoni di cambiare la giunta. Al posto di leghisti bossiani, ci saranno assessori maroniani. Abbiamo ottenuto quello che volevamo, dichiara l’ex Ministro. Poi La lega ha cambiato il parere di Maroni e ha staccato la spina a Formigoni. La poderosa Polverini ha coperto Roma di manifesti annuncianti l’aver mandato a casa i ladri e malfattori regionali, poi vorrebbe rimanere in carica fino ad aprile. Così i consiglieri di un consiglio sciolto continueranno a prendere le loro prebende. Deluso dalla delusione dell’ex suo fan, Matteo Renzi, l’uomo residente in Svizzera, stipendiato in Italia, amministratore della Fiat, Sergio Marchionne ha dichiarato che il concorrente di Bersani è un pessimo imitatore di Obama per giunta sindaco di una città  piccola e povera. Qualcuno deve avergli spiegato che definire Firenze in tal maniera dimostrava l’esigenza di qualche lettura in più da parte del genio dell’auto.Il Marchionne affannosamente precisa che Lui ama così tanto l’Italia da augurarsi un Monti Forever capo del governo. Il rapporto di Marchionne con il nostro Paese e con la democrazia è problematico. E forse abbisogna di qualche riflessione da parte di coloro che lo salutarono come il rinnovatore delle relazioni industriali. Che dire delle dichiarazioni di Cristine Lagarde, capo del fondo monetario internazionale? La leader del FMI ha dichiarato guerra alle politiche di austerità  imposte alla Grecia e adottate da tutti i governi dell’Europa comunitaria. Sono politiche sbagliate che aggravano la crisi. Chi ha imposto l’austerità ? La troika. Da chi è composta la troika? Da BCE, Commissione Europea e da FMI. Legittima l’indignazione di chi subisce l’austerità ? Forse l’indignazione comincia a non bastare più.
L’impressione che si può legittimamente avere è che le classi dirigenti sono in genere di una qualità  scadente in tutto il mondo. Certo però la nostra rasenta l’imbattibilità . Finalmente una commissione del Senato ha deliberato un testo di riforma della legge elettorale. Finalmente andremo oltre il “porcellum”? Andiamo oltre ma verso dove? Si torna alle preferenze ma un trenta per cento di candidati all’elezione sarà  in liste bloccate scelti ovviamente dalle oligarchie. La discussione sui sistemi elettorali è certamente interessante, ma necessita di andare oltre l’interesse di partito se si vuole una democrazia viva ed efficace. Può essere forte una democrazia dove sono in vigore diversi sistemi elettorali a seconda il tipo di elezione? Da noi vigono sistemi elettorali diversi per eleggere il sindaco, il presidente di provincia, il parlamentare, il parlamentare europeo e ogni singola regione elegge i suoi membri in maniera che può essere diversa. Una follia unica al mondo. Non sarebbe tempo di mettere ordine? Certo il presupposto è che i partiti trovino il modo di rifondarsi per svolgere il ruolo che la Costituzione assegna loro. La frenesia di questi anni di apportare modifiche alla Carta non potrebbe manifestarsi anche trovando il modo di far approvare in questa legislatura una legge sui partiti secondo i principi dell’articolo quarantanove della Costituzione? I partiti personali, liquidi, leggeri o di plastica di questi anni sono la causa principale della cattiva politica e della corruzione emersa grazie all’azione della magistratura. Non si tratta di mele marce. E’ tutto il sistema politico che deve essere rifondato. Quello che conosciamo non può che produrre le brutture che stanno massacrando la democrazia italiana. Bisogna fare scelte che rovesciano la filosofia prevalente di questi anni. La politica come mestiere non può che produrre una cattiva politica. Quando per divenire consigliere comunale s’investono decine di migliaia di euro in cene, santini, spot televisivi, c’è qualcosa che non va. Si può vivere per la politica. Quando si vuol vivere di politica, si può rischiare di divenire una mela marcia. Sbaglierò, ma da sempre sono convinto che la società  debba sopportare il costo di una democrazia che per vivere ha bisogno dei partiti. In tutto il mondo, la democrazia ha un costo sostenuto anche dal denaro pubblico. Con misura, però. Negli ultimi venti anni in Italia si sono fatte leggi sul finanziamento della politica assolutamente inaccettabili. Si è cominciato a ridimensionare, non basta. I partiti si devono principalmente autofinanziare con i contributi degli iscritti, degli elettori e degli eletti. Nessuno deve poter modificare il suo stato sociale facendo politica. La buona politica ti arricchisce culturalmente e umanamente. Quando l’arricchimento è di altra natura, cambia anche la qualità  della politica. Basta aprire un giornale e se ne ha la conferma.
Corriere dell’Umbria 14 ottobre 2012

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