Grillo il Magnifico, noto anche come “Insulto Permanente”, è fuori di sè dalla rabbia. Nonostante i ripetuti tentativi, il Capo dei rivoluzionari in rete non riesce a far decidere il PD e il PDL a fare il Governissimo. Il Grillo nazionale è riuscito a convincere Berlusconi a fare un governo anche guidato da Bersani, ma il PD non ci sta. Niente grande inciucio contro il quale il Magnifico avrebbe potuto scagliare le sue dotte e raffinate argomentazioni. Bisogna riconoscere che l’impresa tentata da Insulto Permanente, era titanica. Mettere insieme due partiti che hanno già sperimentato l’alleanza con il governo Monti con risultati non entusiasmanti? Dopo una campagna elettorale, che Berlusconi ha condotto annunciando lotte di piazza contro ogni tentativo di rendere il Paese un poco più civile rispetto al disastro morale e sociale provocati dalla destra al governo, in queste condizioni è difficile mettere insieme un’alleanza tra il cavaliere di Arcore e Bersani. Ringalluzzito, Berlusconi si è auto candidato per il Quirinale come piccolo riconoscimento per aver consentito al PD di avere il primo ministro. Accettare la grande coalizione significherebbe la morte del PD. Un partito che ha cercato di rinnovare la propria rappresentanza parlamentare con successo, ma che non gode di grande salute. Abbracciare i Berluscones ne certificherebbe la rovina, con buona pace dei pontieri interni. Preso atto del rifiuto dei democratici, il Gengis Khan del ventunesimo secolo ha cambiato linea. L’unico governo possibile è quello diretto dal movimento cinque stelle, ha bloggato. Giusta pretesa? Bersani ha la maggioranza assoluta alla Camera e una maggioranza relativa al Senato e non è riuscito a realizzare un’alleanza. Grillo rappresenta il 25% dell’elettorato ma vuole governare da solo. Un altro Unto dal Signore che moltiplica nell’immaginario la propria forza. Purtroppo Napolitano non intende conferire l’incarico di formare il governo al Senatore Crimi nè alla deputata capo gruppo grillina alla Camera. E allora? Elezioni anticipate l’unico scenario possibile? Situazione surreale se si pensa che sarebbe stato possibile formare un governo il cui programma poteva contenere elementi fondamentali delle priorità del M5S e chiudere finalmente il ventennio berlusconiano. Il Parlamento può funzionare anche senza governo sostiene Insulto Permanente, vada avanti il Monti dice. Che fretta c’è. Nel frattempo l’Italia si va decomponendo non solo economicamente. Parlare di tenuta sociale a rischio è non vedere la realtà . I rapporti sociali sono già imbarbariti. Una forza politica, si chiami partito o movimento, ha ragione di esistere esclusivamente se ha come orizzonte del suo agire l’interesse generale. La tragedia italiana è stata proprio quella di aver avuto un ceto politico che per moltissimi anni ha guardato esclusivamente al suo d’interesse. I partiti personali sono stati il contenitore adatto a salvaguardare gli interessi personali della casta. L’indignazione di tanti non aveva fino ad oggi prodotto alcuna possibilità di cambiamento. Merito anche del Grillismo è stato quello di obbligare il mondo della politica a riconsiderare se stesso. Il costo del sistema politico italiano è stato per anni intollerabile e l’autoreferenzialità dei partiti odiosa e antipopolare. Non ci sono dubbi al riguardo e la critica a tutto ciò non può semplicemente essere definita l’antipolitica. Questa è responsabilità di coloro che hanno prodotto la politica dell’avanspettacolo in voga da vent’anni. Le cose sono però in una fase di cambiamento e sarebbe errato non continuare a ricostruire partiti che producono la buona politica. Le possibilità oggi esistono. Il centrosinistra ha rinnovato radicalmente la sua classe dirigente, basta guardare ai parlamentari. Il M5S ha fatto eleggere giovani, donne e uomini, che certo hanno bisogno di apprendere i meccanismi della democrazia rappresentativa, ma anch’essi possono contribuire in modo importante al cambiamento del rapporto tra cittadini e mondo delle istituzioni. Interrompere questo processo favorendo lo scioglimento di un parlamento rinnovato sarebbe una responsabilità gravissima. Spetta a Napolitano scegliere come impedire il collasso della legislatura o passare la mano al prossimo inquilino del Quirinale. Le sue consultazioni non hanno modificato in nulla le posizioni dei vari partiti. Sommessamente osservo che aver proceduto con un incarico soltanto esplorativo non ha favorito il tentativo di Bersani. Legittimo sarebbe stato un incarico pieno da far verificare al Parlamento e forse Bersani questo doveva pretendere. Siamo ancora una repubblica parlamentare ed è il parlamento che ha il potere di conferire o no la fiducia a un’ipotesi di governo. E’ stata scelta un’altra strada e si è fallito anche con momenti di cedimento alla politica come spettacolo. La diretta streaming del colloquio Bersani movimento cinque stelle rientra in questa categoria. Allucinante. L’agire politico, la democrazia, presuppone anche la mediazione con le idee dei vari protagonisti. Si vuole la diretta perchè ciò che interessa è ottenere tanti “mi piace” nel blog più famoso d’Italia. Se l’estremismo era considerato da Lenin la malattia infantile del comunismo, l’enfasi sul ruolo del web può essere considerata l’arma di un mondo a-democratico. Non piace a tutti.
Corriere dell’Umbria 31 Marzo 2013