Con l’urgenza derivante da un situazione politica e sociale da brividi, il segretario Renzi ha fatto conoscere le sue idee rispetto alla inevititabile modifica della legge elettorale porcata imposta a maggioranza dalla destra berlusconiana otto anni or sono, Soltanto dopo la sentenza della Corte costituzionale il ceto politico ha capito che deve riformare il sistema elettorale. Quale è lo scopo delle elezioni? Consentire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti in parlamento secondo i valori e le esigenze concrete di ciascuno e contribuire a scegliere un governo, Quindi ci vuole una legge elettorale che consenta questo bisogno di essere rappresentati e favorisce nel contempo aggregazioni per il governo del Paese. Sommessamente sottolineo che nessuna delle tre ipotesi formulate da Renzi soddisfa entrambe le esigenze. Il “Mattarellum”, riformato con un premio di maggioranza, conserva alle segreterie nazionali dei partiti la scelta degli eletti. Chi sceglie chi candidare nei collegi? Le segreterie nazionali. Questo è stato il meccanismo che ha consentito, ad esempio, a Di Pietro (abruzzese) di essere eletto nel collegio del Mugello “rosso” (Toscana) o al prode Adornato di ottenere il posto in parlamento con l’elezione nel collegio di Perugia dove, ne sono testimone, era un perfetto sconosciuto. Nelle segrete stanze romane di compensazione si decidevano i collegi da assegnare di là da ogni considerazione dei rapporti del candidato con il territorio. Utile sarebbe per Renzi rileggere ciò che intellettuali e opinion maker dicevano del “Mattarellum” vigente. Eleggere il sindaco d’Italia? A mia conoscenza soltanto in Israele si elegge il primo ministro. Posso essere in torto ma in tutte le democrazie evolute il capo del governo è eletto dal parlamento. La nostra carta costituzionale prevede appunto che l’incarico di capo del governo è dato dal presidente della repubblica e soltanto dopo la fiducia del parlamento il governo assume pieni poteri.  Il sistema spagnolo dei piccoli collegi? Se si vuole il bipartitismo e non il bipolarismo la scelta è giusta ma il criterio della rappresentanza viene a cadere completamente. La democrazia italiana è malata e molti sono i segnali che ci dicono che sta montando nel popolo l’idea dell’uomo solo al comando sia la risposta alla decadenza dei partiti, Purtroppo nella nostra storia ne abbiamo fatto esperienza prima con il ventennio mussoliniano poi con il ventennio berlusconiano. Dalla tragedia alla farsa.

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