Difficile capire come si potrà pagare il debito pubblico se non crescerà la ricchezza del Paese. Le scelte del governo Monti non sembrano al momento in grado di invertire le tendenze recessive della nostra economia. In una situazione di recessione che sta diventando globale, il contenimento della spesa pubblica non sembrerebbe una grande idea se non accompagnata da scelte volte ad aumentare le entrate. J.M.Keynes sosteneva, durante la crisi iniziata in USA nel 1929, che l’austerità ha un senso nei periodi di crescita non in tempi di depressione dell’economia. Non fu ascoltato. Vinsero i monetaristi e il diastro sconvolse l’intero pianeta. E’ ormai assodato che la storia non insegna nulla. Che il disastro sia stato provocato dalla speculazione finanziaria sembra evidente, ma l’azione di tutti i governi europei prescinde da questo punto di partenza e conferma la sua ideologia neoliberista. Cioè quella che ha portato alla situazione attuale. Le entrate possono nascere da una nuova fase di sviluppo, ma anche dall’acquisizione di ricchezza già presente. Se in Italia l’evasione fiscale ha raggiunto i livelli a tutti noti, sembrerebbe ovvio che il problema essenziale è quello di trovare gli strumenti per fare emergere la suddetta ricchezza evasa. Se viene alla luce che in una città glamour i controlli della finanza hanno dimostrato un’evasione fiscale diffusa, i cittadini in coro dovrebbero apprezzare il lavoro svolto dai controllori. Non è stato così. E’ nata una nuova categoria d’indignati e di combattenti per la libertà d’evasione. Esponenti del PDL hanno denunciato lo stato di polizia e i rischi per il turismo! Evidentemente Cicchitto e company ritengono che negli USA viga una dittatura. E’ noto che negli Stati Uniti gli evasori fiscali sono messi spesso in galera. La legittima protesta per i benefit dei parlamentari sta assumendo i toni di una sgradevole crociata anche per le insopportabili reazioni degli interessati. Il problema è certo il costo degli addetti alla politica, ma forse la questione più grave da risolvere è lo stato della democrazia. Le assemblee elettive hanno perso qualsiasi valore di rappresentanza e la loro efficacia nelle decisioni di governo rasenta lo zero assoluto. Chi rappresenta un parlamentare? Non il cittadino elettore che ha semplicemente messo una croce su un simbolo di partito senza sapere chi lo rappresenterà . Essendo nominato dai “capi” e scelto non in base alle competenze ma rispettando semplici criteri di fedeltà , un deputato o un senatore rappresenta esclusivamente il suo benefattore. Una riflessione al riguardo degli opinion maker sarebbe utile più che la canea antipolitica.