Colpo di Stato

E’ vero è in atto un colpo di Stato. Soltanto in Paesi a democrazia debole, un pregiudicato può ambire di andare in tv a reti unificate e accusare la magistratura di ogni nefandezza. Il leader della destra italiana lo ha fatto senza che ad alcuno sia sorto il dubbio sulla gravità del fatto. Ci stiamo abituando a tutto e giustifichiamo ogni cosa i nome della stabilità. Finalmente Napolitano ha definito inquietante la decisione del PDL di far dimettere i propri deputati se si applicheranno le sentenze della magistratura e si rispetterà la legge che fa decadere il pregiudicato leader della destra italiana. Minaccia risibile che può soltanto bloccare per mesi o lavori parlamentari senza sortire a nessun risultato positivo.  Era tempo che anche nel Colle più alto della politica si capisse che la stabilità di governo ha un senso soltanto se si possono decidere cose utili al Paese. Principalmente sottolineando che non si può violentare lo stato di diritto in nome della governabilità, il Capo dello Stato  ha risposto picche alle pretese del pregiudicato. Il volenteroso Letta in giro per il mondo a cercare di convincere gli investitori sull’affidabilità e la stabilità del governo italiano e la destra al governo annuncia tragedie e crisi di governo se non si dà la grazia perpetua al condannato più ricco d’Italia. Povero Letta e poveri noi.

Il nuovo che avanza

Puntuale come la nebbia in Val Padana arriva l’onda del “nuovo che avanza” . Dimentichi delle passate esperienze, gli opinion maker di ogni tendenza e qualità, con l’entusiasmo infantile di chi scopre un leader di qualità certe e indiscutibili, con dotti editoriali ci spiegano perché Renzi sarà la panacea per il disastrato PD e per il Paese. La corsa verso il renzismo somiglia a un fiume in piena descritto con entusiasmo dalla libera stampa italiana: un’apoteosi per il sindaco di Firenze che conquista il popolo democratico (ex bersaniano,ex veltroniano,ex occhettiano,ex, insomma) nella fu Emilia rossa, nella Genova dei portuali. Nei campi, in mare e nei cieli azzurri. E si capisce l’entusiasmo. Un popolo stressato da venti anni a osannare la stessa nomenclatura nonostante che essa fosse solo capace di fare il gioco dell’oca!! La stessa che ha gestito, tutti sempre in prima fila, la disfatta della sinistra italiana senza mai studiare e far capire al suo popolo perché PCI e PSI si fossero sciolti come neve al sole. E’ una nomenclatura che deve essere rimossa. Renzi rappresenta la speranza che ciò avvenga questa volta davvero. Sarebbe interessante capire quale sarà il nuovo PD a direzione Renzi e sarebbe utile capire quale idea di Paese ha in testa il sindaco di Firenze. Per il momento le sue idee e i suoi programmi rientrano nella categoria del quarto segreto di Fatima.