E’ vero è in atto un colpo di Stato. Soltanto in Paesi a democrazia debole, un pregiudicato può ambire di andare in tv a reti unificate e accusare la magistratura di ogni nefandezza. Il leader della destra italiana lo ha fatto senza che ad alcuno sia sorto il dubbio sulla gravità del fatto. Ci stiamo abituando a tutto e giustifichiamo ogni cosa i nome della stabilità. Finalmente Napolitano ha definito inquietante la decisione del PDL di far dimettere i propri deputati se si applicheranno le sentenze della magistratura e si rispetterà la legge che fa decadere il pregiudicato leader della destra italiana. Minaccia risibile che può soltanto bloccare per mesi o lavori parlamentari senza sortire a nessun risultato positivo.  Era tempo che anche nel Colle più alto della politica si capisse che la stabilità di governo ha un senso soltanto se si possono decidere cose utili al Paese. Principalmente sottolineando che non si può violentare lo stato di diritto in nome della governabilità, il Capo dello Stato  ha risposto picche alle pretese del pregiudicato. Il volenteroso Letta in giro per il mondo a cercare di convincere gli investitori sull’affidabilità e la stabilità del governo italiano e la destra al governo annuncia tragedie e crisi di governo se non si dà la grazia perpetua al condannato più ricco d’Italia. Povero Letta e poveri noi.

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