Nell’Italia del dopoguerra venivano distribuiti le tessere annonarie e i libretti di povertà  alle famiglie povere. Dopo venti anni di liberismo in economia e di berlusconismo in politica, il Ministro Tremonti ha annunciato che circa un milione e duecentomila indigenti avranno una “card” che consentirà  loro di spendere 400 Euro l’anno per alleggerire la loro povertà .
Negli Stati Uniti sono, nei confronti dell’indigenza, più generosi: ventiseimilioni di americani poveri hanno  i “Food Stamp” che ogni mese consentono loro di spendere 100 dollari (850 Euro l’anno) per comprare cibo. Ma anche 400 Euro l’anno sono graditi ed è meglio di niente si dirà . Infatti, grida di gioia si odono nel popolo della libertà . Dopo l’abolizione dell’ICI è un altro segnale che la destra è attenta e caritatevole nei confronti degli ultimi. La gaiezza tende a scemare quando si conoscono le linee guida della finanziaria per il 2009 rispetto alle risorse per i servizi al cittadino gestiti dalle autonomie locali. Se si analizzano le conseguenze che questi provvedimenti comporteranno per la vita materiale di tutti il rischio è che rimpiangeremo l’ICI sulla prima casa. L’ideologia del meno Stato e più mercato va benissimo per moltissime cose, molto meno per i servizi essenziali al cittadino. Ad esempio, quando la sanità  si privatizza, in genere il costo aumenta e per gli alti standard sanitari privati occorrono molti quattrini.
I tagli agli enti locali e alle Regioni, la reintroduzione del ticket per le prestazioni sanitarie, significano un altro ridimensionamento ad welfare state che è già  tra i più scadenti a livello europeo. Non paghiamo più l’ICI per la prima casa, ma trasporti pubblici, scuola, servizi per l’infanzia e per gli anziani dovranno essere ridimensionati assieme alla qualità  della sanità  pubblica.
Non ci saranno le risorse.
Durante la campagna elettorale, sia Berlusconi che Veltroni, avevano indicato una priorità  assoluta. I due competitor sostenevano che il basso livello delle retribuzioni e delle pensioni è divenuto intollerabile ed è un grave danno per l’intera economia italiana. Bisogna aumentare il potere di acquisto, senza ripresa della domanda interna non si esce dalla crisi denunciavano i due leader. Quali politiche prevede il documento che Tremonti ha fatto approvare in nove minuti dal Consiglio dei Ministri rispetto ai salari e stipendi? Nulla. I redditi da lavoro e da pensione continueranno ad essere tassati almeno il doppio delle rendite finanziarie e il potere di acquisto della stragrande parte del popolo non migliorerà .
Molti hanno sostenuto che questo governo della destra sarà  radicalmente diverso da quello che ha guidato l’Italia per cinque anni prima dei diciotto mesi del governo Prodi. La speranza che, risolti i suoi personali problemi, Berlusconi affrontasse con intelligenza la deriva del Paese era legittima. Fallita l’esperienza dell’Unione, con un consenso così ampio, la destra poteva e può operare quella modernizzazione dell’Italia ormai irrinviabile. Molte le aperture di credito verso un Berlusconi alfiere del dialogo con l’opposizione e delle buone maniere.
Quel Berlusconi ha ballato una sola estate. Uno dopo l’altro sono tornati in campo i vecchi fantasmi. La difesa ad oltranza di Rete Quattro nonostante le sentenze nazionali ed europee, l’astio contro le procure “rosse” della magistratura, il disprezzo per gli avversari.
E’ noto che all’estero Berlusconi dà  il meglio di sè e al termine della conferenza stampa sul trattato europeo, il nostro Capo del governo ha sferrato un attacco furibondo contro Veltroni e contro i pubblici ministeri “sovversivi” che non tengono conto del voto popolare e vogliono giudicarlo per fatti “risibili”.
E’ successo il finimondo. Il problema è che alla gente comune sembra interessi poco che Rete Quattro trasmetta dal satellite come impone l’alta corte di giustizia europea e la Corte Costituzionale e non tutti conoscono e apprezzano la divisione dei poteri. Molti sono convinti che il voto popolare sia il viatico a qualsiasi comportamento del vincitore. Come è successo altre volte nella storia, Berlusconi intende il voto popolare come l’unica fonte da cui deriva la legittimità  del potere. Non è così. Se il presidente più potente al mondo, George.W.Bush., definisse la Corte Suprema americana una fucina di sovversivi sarebbe ricoverato in un istituto di recupero.
Richard Nixon fu costretto alle dimissioni per l’azione della magistratura, Bill Clinton fu indagato per anni per le sue attività  sessuali. Il premier israeliano Olmert è sotto indagine per questione di tangenti e si potrebbe continuare con altri esempi.
L’articolo 104 della nostra Costituzione così recita: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”. Per Berlusconi l’unico potere legittimo è il suo.
Quella di Veltroni è stata una grande illusione? Purtroppo vengono al pettine i nodi dell’improvvisazione di un’idea di partito e di linea politica che non nascono da un rapporto con la società  italiana per quella che è oggi, ma da una scorciatoia tutta ideologica. L’egemonia della destra deriva dalla debolezza di un ceto politica di centrosinistra avulso dalla realtà  e che ha guardato per anni soltanto al proprio ombelico.
Nel piccolo è quello che sta succedendo anche in Umbria. Quando un vescovo sente l’impulso di organizzare convegni sui destini di una città  o un sistema di governo entra in fibrillazione per l’azione della magistratura, significa che la politica ha perso il suo significato e a coloro che vivono di essa rimane soltanto di compiere un atto di generosità . Quello di favorire nuove leadership.

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