Il Governatore della Banca d’Italia ha scoperto che i salari italiani sono miseri. Tra i più bassi d’Europa. La retribuzione media oraria italiana è tra il 30% e il 40% inferiore ai valori di Francia, Germania e Regno Unito, afferma il Governatore. Con un’altra indagine dell’ottimo ufficio studi dell’Istituto che governa, il dottor Draghi, scoprirebbe che tutti i redditi da lavoro (pensioni comprese) hanno subito un impoverimento relativo e che il potere di acquisto delle grandi masse si è drammaticamente ridimensionato.
La così detta flessibilità  del lavoro, provoca in intere generazioni di giovani una precarietà  che impedisce qualsiasi progetto per il futuro. In genere continuano a vivere in famiglia anche perchè non possono costruire una famiglia propria, altro che bamboccioni.
Un tempo gli emigrati italiani spedivano a casa una parte dei loro stipendi. Oggi spesso il giovane che va a lavorare al Nord partendo dal Sud (ma anche dall’Umbria), con i salari che percepisce, per vivere deve continuare a chiedere aiuto alla famiglia di origine.
La “scoperta” di Draghi è stata ripresa da tutti i giornali, ma pochi si sono interrogati sui motivi di questa pessima performance del “sistema Italia”. Forse la moderazione salariale dei sindacati è stata eccessiva? Non sia mai che le leggi sulla flessibilità  debbano essere integrate da una rete di protezione sociale che non lascia il lavoratore solo di fronte a norme che favoriscono esclusivamente il datore di lavoro. Non sarà  che il popolo delle partite IVA rappresenta un’altra forma di lavoro subordinato precario?
La ripartizione del reddito nazionale è divenuta intollerabile ed è tempo di invertire una tendenza che dura ormai da troppi anni. E senza una ripresa dei consumi privati l’economia non decollerà .
E’ emblematica la decisione dell’amministratore delegato della Fiat, Marchionne, di anticipare ai lavoratori di quel gruppo 30 euro mensili sui futuri miglioramenti contrattuali. Non è una grande cifra, ma può essere letta come il riconoscimento che, senza il contributo dei lavoratori, il successo dei prodotti Fiat degli ultimi anni non sarebbe stato possibile. E’ anche la presa di coscienza del problema salariale italiano da parte del maggior gruppo privato? Si vedrà  nel proseguire della trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.
Il governo Prodi ritiene che l’accordo sul welfare del 23 luglio costituisca il primo passo per dare maggiore forza al mondo del lavoro e avviare una nuova fase di crescita del Paese. I pareri sono discordi, ma le dispute possono risultare inutili vista la precarietà  della coalizione dell’Unione.
Le grandi firme del giornalismo italiano sono confuse, non sanno come metterla. Sono sedici mesi che sostengono una tesi rigida: è la sinistra massimalista che tiene in ostaggio il governo. Ne provocherà  la crisi.
Da chi stanno venendo i colpi mortali per il governo? Il ministro Di Pietro è stato protagonista, giovedì scorso, di 65 lanci di agenzia. Dichiarazioni su tutto a tutto campo. Che cosa ha combinato il prode ex magistrato? Mercoledì, assieme al nemico Mastella ha votato con la destra per giubilare il presidente della Rai. Il giorno successivo ha votato assieme ai berluscones per salvare la Società  per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Una società  costosissima che non ha da far niente visto che il ponte sullo stretto non si farà .
Con il costo dell’ormai inutile struttura, si potrebbero finanziare molte borse di studio per giovani ricercatori o risparmiare soldi. Ma l’eroe di “mani pulite” ha scelto di salvare dipendenti e consulenti della società  in questione. Così facendo ha ottenuto il plauso convinto del presidente della regione Sicilia, Cuffaro, che nonostante il momento difficile che attraversa (è sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa), ha apprezzato il salvataggio dipietrista.
Indignarsi è giusto.
Lamberto Dini, un “tecnico” prestato alla politica, era membro della Margherita. Scioltosi il partito, invece di entrare nel PD il Dini ne ha fatto un altro di partito: i Liberaldemocratici. Ed ha annunciato che Lui si sente svincolato dal governo Prodi. Un gentiluomo che dimentica chi lo ha eletto e per quale mandato, ma tutti possono cambiare idea. Si vocifera di governi tecnici? Chi meglio di un tecnico prestato alla politica da quindici anni? Essendo un uomo libero Dini è pronto per un’altra avventura al servizio del Paese.
Sarà  bastato il milione di persone che hanno sfilato a Roma il 20 ottobre per convincere gli spezzoni della sinistra a lavorare insieme ad un progetto politico che innovi la sinistra destinata altrimenti all’estinzione?
Sono rimasti tutti basiti, anche i promotori dell’iniziativa.
Di fronte a quel mare di popolo sceso in piazza con un’intelligenza politica tale da non permettere nemmeno a “La Repubblica” di sottovalutare l’avvenimento, c’era da stupirsi. Soltanto la signora Brambilla, dall’alto dei suoi 5000 circoli, ha parlato di una gita di pensionati. I circoli brambilliani non li ha visti ancora nessuno, ma ci vuole pazienza e poi c’è Berlusconi che garantisce per la lady padana. I giovani in piazza hanno riempito giornali e televisioni e molti hanno apprezzato, tra l’altro, la mancanza di quell’estremismo parolaio che non serve a nulla. E’ stato uno scatto difficile da prevedere in questo pantano politico ed ha fatto bene Veltroni a dichiarare l’interesse del PD a lavorare anche con questa parte della società  italiana. D’altra parte tra le ambizioni della sinistra popolare e quelle degli estremisti moderati alla Di Pietro non è difficile scegliere se si vuol salvare l’Italia.

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