Berlusconi ha fatto benissimo a lasciare in anticipo il vertice del G 20 di Seul. Il cavaliere ha ben altro a che pensare. Così dopo la ridicola passerella delle foto di gruppo dove tutti i capi sorridono, Berlusconi ha preferito tornare a Roma. Non si capisce la ragione dei sorrisi a 32 denti di Obama o Sarkozy, c’è poco da ridere. Ancora una volta coloro che pomposamente si definiscono i grandi della terra, si sono incontrati e non sono riusciti a mettersi d’accordo nemmeno sul menu dei loro pranzi di lavoro. Inutili come i frigoriferi al polo nord, questi vertici dei leader mondiali servono soltanto a certificare l’impossibilità  di una linea condivisa di uscita dalla crisi che sconquassa il mondo globalizzato. Ognuno andrà  per la sua strada cercando di scaricare sull’altro i problemi. Gli americani continueranno a stampare dollari come se fosse carta straccia, i cinesi a mantenere basso il valore della propria moneta, gli europei ad arrabattarsi con i loro debiti pubblici. Si dirà , meglio un altro summit inutile che una guerra, ed è vero. Rimane il fatto che la disoccupazione in occidente continua a crescere e generazioni di donne e di uomini continueranno a vivere nella precarietà  mentre la speculazione finanziaria si appresta ad agire sulle situazioni più a rischio. Rientra in questa tipologia l’Italia? Il nostro è un Paese che si caratterizza per un ingente debito pubblico e un’enorme ricchezza privata. Certo questa ricchezza è distribuita malissimo e se si guarda alle dichiarazioni dei redditi del 2009 sembrerebbe il contrario. Soltanto l’uno per cento dei contribuenti dichiara un reddito annuo superiore ai 100 mila Euro, ma sappiamo che oltre ad altri record prestigiosi, abbiamo il primato nell’evasione fiscale. Leader mondiale, come la Ferrari. E’ la ricchezza esentasse che ha consentito fino ad oggi un contenimento del disagio sociale. Ma per quanto sarà  possibile che le famiglie sopportino il peso della disoccupazione e della precarietà  giovanile o per altri versi sostituiscono i servizi pubblici al cittadino sempre più ridimensionati? Per quanto è sopportabile un’evasione fiscale di tali dimensioni?
L’impoverimento relativo comincia a riguardare anche famiglie di ceto medio. In assenza di una politica industriale che abbia un senso, il degrado non si interromperà . Nel 2010 abbiamo già  sfondato il tetto di un miliardo di ore di cassa integrazione! E’ in grado il governo della destra di gestire la crisi con qualche intelligenza? Il contenimento della spesa pubblica è cosa necessaria se prevede anche scelte che favoriscono una modernizzazione delle strutture e delle infrastrutture che rendono possibile una nuova fase di crescita del Paese. La destra al governo non è riuscita in questi due anni e mezzo a mettere a frutto la laboriosità  e la creatività  ben presenti in tante parti del popolo italiano. Pur con la sua straripante forza parlamentare la compagine governativa ha prodotto molta propaganda, ma concretamente non ha invertito la tendenza al deterioramento della situazione economica e sociale dell’Italia. Invece di prender atto di questo fallimento i vari Cicchitto o La Russa si inventano percorsi di guerra per impedire la caduta del governo. La creatività  nel settore non manca. Adesso si suggerisce al Presidente Napolitano di sciogliere la Camera dei Deputati nel caso che il governo non abbia più, come è ormai certo, la maggioranza. Immaginate la situazione.
Con una parte consistente dei BOT in scadenza, l’Italia si presenta alla speculazione finanziaria con un Parlamento dimezzato. Con le elezioni per il rinnovo della Camera e un Senato paralizzato dall’impossibilità  di qualsiasi decisione. All’irresponsabilità  non c’è mai fine. Invece di prendere atto del fallimento si continua nel massacro delle istituzioni.
Stare dietro ai diversi scenari politici prospettati da questo o da quello è arduo come seguire un film di pessima fattura.
Il problema ha una sua semplicità . Senza maggioranza un governo non può sopravvivere. Berlusconi questa maggioranza non c’è la più. Le forze politiche devono trovare la strada per causare meno danni possibili ad un Paese già  messo male. In una situazione mondiale di grave incertezza economica la prima cosa da risolvere è l’approvazione di tutto ciò che rende più difficile la speculazione finanziaria. Come ha sostenuto Napolitano bisogna approvare tutte le leggi concernenti il bilancio dello Stato. Fatto ciò, dimessosi il governo, il Presidente della Repubblica nel rispetto della Costituzione invita il parlamento a verificare se esiste una maggioranza capace di assicurare il proseguimento della legislatura. I governi non sono mai tecnici. Si basano su programmi e su una maggioranza politica. Il procedimento previsto è lineare e non può che essere rispettato da tutti. Dalla destra, dal centro e dalla sinistra.
Anche dalle nostre parti siamo all’emergenza. Le analisi e le valutazioni di molti economisti ci dicono che la crisi ha modificato profondamente la situazione della nostra economia. Anche i punti di eccellenza presenti in Umbria soffrono per il ritardo della pubblica amministrazione ad innovare se stessa. Molte delle infrastrutture e strutture regionali sono arcaiche, costose ed inefficienti. Portiamo un ritardo storico per quanto riguarda le infrastrutture tradizionali, pressochè inesistenti quelle delle reti innovative. E’ una responsabilità  che riguarda i ritardi della politica ma anche dei ritardi di parti significative dell’imprenditoria privata. Che la politica deve essere rinnovata nei suoi gruppi dirigenti è cosa ormai scontata, ma senza un rinnovato impegno delle forze produttive e culturali non sarà  possibile far crescere una classe dirigente adeguata alle sfide di un mondo sempre più incerto. Non basta rinnovare il ceto politico.
La politica ha un ruolo primario nel produrre proposte e occasioni di cambiamento che attivino quelle parti della società  regionale che stanno oggi alla finestra. Lavorare a renderle  disponibili alla costruzione di un nuovo sviluppo, questo sembrerebbe il compito della politica.

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