LA MOSSA DEL CAVALLO

Martdeì 30 ottobre 2007

Caro direttore, il dubbio che conclude il tuo editoriale del lunedì è anche il mio. Che la nascita del Pd costituisca una sorta di mossa del cavallo che sollecita a destra e a sinistra una risposta rapida è evidente. Ciò che ancora non è chiaro sono le prospettive del sistema politico italiano che, con qualsiasi legge elettorale, richiede chiarezza sul tipo di coalizione che si vuol costruire per governare il paese. Ritengo difficile realizzare nell’immediato in Italia un meccanismo all’americana. Bisognerebbe cambiare la Costituzione dopo che un referendum ha stabilito, soltanto un anno fa, che va bene quella che c’è. Negli Usa è scontata la vocazione maggioritaria del candidato a presidente. In Italia la conseguenza è diversa e mi sembra evidente che se Veltroni ha deciso di andare oltre l’alleanza con la sinistra (radicale?, lasciamo perdere) dovrà  urgentemente indicare chi la sostituisce. Fatta la scelta mi sembra ardimentoso mantenere vivo il governo Prodi per le ragioni che tu scrivi. Non sarà  una tragedia, ma poi che succede? Si può essere entusiasti per la novità , ma nessuno può pensare che il Pd raggiungerà  la maggioranza assoluta nelle prossime elezioni. Sommessamente faccio rilevare che quasi tutto il governo locale al momento è gestito da coalizioni simil-Unione. Rompere a Roma significherà  alleanze omogenee a ogni latitudine? Non si attiverà  un processo a cascata del tipo di quello vissuto negli anni ’60 con il primo centro-sinistra? Vivo in una già  “regione rossa”, l’Umbria, non canto certo le lodi di chi mi governa, ma sono abbastanza certo che la vocazione maggioritaria del Pd significherà  mettere a rischio un’alleanza che, nel bene e nel male, ha mutato alla radice la terra in cui vivo. Un tempo usavamo, lo ricordi certamente, la categoria dell’avventurismo. Oggi non è più di moda. Proprio perchè mi terrorizza pensare a un fallimento del Pd, consiglierei maggior prudenza e verificare i “sogni” alla luce della dura realtà  istituzionale e politica del Paese. Un saluto cordialissimo a te e a Macaluso
Francesco Mandarini e-mail

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