Applausi a destra, a sinistra e al centro. Entusiasmo, appena velato, di Prodi per le parole del cardinal Bertone. Richiesto di valutare la proposta della Lega di uno sciopero fiscale, l’eminenza ha banalmente detto che le tasse vanno pagate se dovute a leggi giuste. Il cardinale ha aggiunto che le tasse servono per alleviare le sofferenze dei poveri. Qualche avventuroso laico si è permesso di sottolineare che difficile capire chi è preposto a giudicare che una legge sia giusta o meno. Ai profani sembrerebbe che l’unico organo legittimato sia il Parlamento della Repubblica e non i berluscones. Gli estremisti hanno ricordato che la chiesa cattolica di tasse non ne paga. E’ esente per legge. La rigorosa Commissione Europea alla Concorrenza nella circostanza tace. Nessuna osservazione sull’esenzione totale dalle tasse anche per le attività  economiche della Chiesa. D’altra parte, l’aiuto ai poveri la Chiesa lo assicura con altri meccanismi.


Altri hanno sottolineato che non è data una Nazione in cui tanti cittadini non pagano le tasse come avviene nel bel paese. Parlare di sciopero fiscale sembrerebbe una idea arcaica. Molti lo fanno da anni. In genere sono benestanti e famosi, ma l’abitudine riguarda molti di diversi ceti.
Considerando l’andazzo, sembra un miracolo che ancora in Italia siano erogati i servizi pubblici (scuola, università , strade, autostrade, sanità  ecc.ecc..) e ci sia qualcuno che paga per mantenere l’esercito con le sue missioni di pace. Il solito industriale padano, il dottor Massimo Calearo appoggia l’idea di Bossi. Considerando che il 49% delle imprese italiane hanno bilanci che non consentono di pagare alcuna imposta, il danno per il fisco sarebbe grave, ma non drammatico. Basterà  aumentare le tasse a chi le paga. Chi si intende di storia (l’ex ministro Martino) ha ricordato che è stato grazie alla rivolta fiscale che si sono formati grandi Stati.
Chi non ricorda la rivolta contro gli inglesi per la tassa sul tè imposta alla colonia americana come miccia che portò alla guerra di indipendenza e alla formazione degli Stati Uniti? Pur non essendo uno storico, ricordo che anche la mia città , Perugia, tentò di ribellarsi per la “tassa sul sale” voluta dallo Stato Pontificio. Non ci andò bene come ai coloni americani. Le truppe papaline massacrarono gli insorti, sotterrarono una parte della città  e da allora il pane che mangiamo nelle nostre terre è senza sale.

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